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Convegno Montagnaterapia, lavori in corso

Con il termine MONTAGNATERAPIA si intende definire un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura ed alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità (prevalentemente riconducibili alla salute mentale, delle dipendenze e della disabilità). Le attività si svolgono, attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell'ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna. Le uscite, a forte valenza relazionale ed emozionale mirano a favorire un incremento della salute e del benessere generale e, conseguentemente, un miglioramento della qualità della vita; possono essere in giornata o di alcuni giorni, con pernotti prevalentemente in rifugio, durante l'intero anno. Le attività di Montagnaterapia richiedono l'utilizzo di comprovate competenze cliniche e l'adozione di appropriate metodologie, che riguardano anche la specifica formazione degli operatori e la verifica degli esiti; vengono progettate ed attuate prevalentemente nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, o in contesti socio-sanitari accreditati, con la fondamentale collaborazione del Club Alpino Italiano (che ne riconosce ufficialmente le finalità e l'Organizzazione Nazionale), e di altri Enti o Associazioni (accreditate) del settore.

Nel contesto specifico di Parma, l'attività nasce nel 2010, con un gruppo di pazienti afferenti alla Psichiatria. Dopo una prima fase sperimentale, l'esperienza si consolida anche grazie ad un protocollo tra l'Azienda USL e il CAI, e in poco tempo si evolve da attività Distrettuale ad attività Dipartimentale. Dopo qualche anno, oltre ai Centri di Salute Mentale, l'attività viene proposta anche ai Servizi per le Dipendenze Patologiche e infine ai Servizi di Neuropsichiatria Infantile, abbracciando così nell'arco di 10 anni circa una sessantina di utenti tra adulti (psichiatria e dipendenze) e minori (adolescenti fragili e spettro autistico). Ogni gruppo trova una sua identità (“Lo Scarpone”, “Mozzafiato”, “Aquilotti”, “Aquile Coraggiose”), ma non è raro che i sentieri si intersechino, creando sinergie e collaborazioni. Forti di questa esperienza, si avviano in seguito anche protocolli nel settore della disabilità, stringendo accordi con il Centro Cardinal Ferrari, l'associazione Fa.Ce. e il Consorzio delle Cooperative Sociali. Vengono acquistate due joelettes (le speciali carrozzine per il trasporto di disabili in montagna) e fatte esperienze anche di soggiorno fino a quel momento impensabili. A causa della situazione pandemica, si è necessariamente dovuto rinviare il VII Convegno Nazionale di Montagnaterapia #confinicomuni che doveva svolgersi in Ottobre all'interno del palinsesto di Parma 2020 capitale della Cultura: l'evento, importante appuntamento di confronto a livello nazionale, è rimandato al prossimo anno.